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il libro di miranda 217

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Passò lieve susurro
Nell’aere, come un’anima:
«Volete
Esser mia?»
«Oh no!» diss’ella.
Indi, silenzio.
Una fuggente nuvola venìa
Allor velando della luna il volto,
Stavan ambo a guardar sul pavimento
Ratto oscurarse il lume, e lor parea
Così dentro sentirsi a venir meno
Il senso delle cose e della vita.

«Perchè, perchè?» sclamò egli alfine,

«Enrico,
Se l’avete promesso al moribondo»

«Promesso?» A piè le cadde ginocchioni.
La piccioletta mano renitente
Si strinse al sen, parlò, parlò nel pianto.
Ricordò sguardi, ricordò parole.
Sino, a’ rossor di lei, sino a’ silenzii.
Parlò dell’abbandono amaramente.

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