Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
26 | miranda |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Miranda (Fogazzaro).djvu{{padleft:30|3|0]]
150Egli torrebbe a mendicar per lui.
Ben lo rimerta il giovane. D’eletto
Animo ognun il loda e di costumi
Candidi. Se il saver, se il forte ingegno
Aggiungi ond’è già chiaro, a pochi invero
155Si potrebbe agguagliar.» Tacque un istante
La signora Maria come dubbiosa
E guardava la figlia, «Nè gli nuoce
Il largo censo.» Trasalì Miranda.
S’affrettava in silenzio lungo il rio
160Volgendo il capo all’acque. Ella sentiva
Dentro salirsi una confusa ebbrezza
E la premea con impeto per tema
Della madre presente e per l’istinto
Che la subita speme in tutti affrena.
165Così toccâr l’estremo orlo de’ prati,
Ove li parte il mobile ruscello
Da’ curvi solchi. Per convolte glebe
Quattro bovi traean l’aratro, tardi
Occupando il terren coll’unghie vaste
170Ed agitando la gran testa. Docili
Alla voce ed al pungolo, torceansi
In su a rifar la faticosa via.
Ed il gastaldo che seguía da lato