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XIX.
Da molto tempo non apersi il libro.
Tutto m’irrita, l’ozio ed il lavoro;
E, stanco, di posar non trovo loco.
Nell’inerte pensier richiamo a stento
200La sua voce, il suo sguardo, il suo sorriso.
T’amo, sì t’amo, ognor mi sei presente!
Stasera danno il Faust. Furbo dottore,
Si comperò coll’anima l’amore,
E poi gabbò l’inferno
205Che venduto gli avea merce rubata
Al Padre Eterno.
Ci andrò. Lo spirto mio sete ha di canti.
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