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XXVIII.
Bambino, invêr la luna
Agitavo le mani picciolette,
E chiedea, chiedea l’ale
350Per salir dalla cuna
A disfiorar con elle il vago argento.
Fanciul negletto, oscuro,
Talora un acre foco mi struggea
Per le ebbrezze del mondo e gli splendori.
355Ed or l’ali mi sento,
Ed or, mondo, sei mio.
Col fascino del verso
Ti traggo; a me la gloria, a me gli amori!
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