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il libro d'enrico 85

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VI.


Leggevo Esiodo il casto e santo. Ancora
Accanto al letto la lucerna ardea,
90Quando m’esci di mano il libriccino
Per sopor che mi vinse. Brevi istanti
Corser. Balzai dal sonno ed ascoltai.
 
Eran voci dolcissime, lontane
Negli alti cieli.

Un crepitar del lume
95Ruppe l’incanto e tutto fu silenzio.
Passarono, pensai. Sotto le nubi
Inneggiando passarono le Muse,
Notturne pellegrine.

Il cor batteami;
Invan tentai fermar nella memoria
100Le divine parole; ne rimase
Appena un’eco languida. Pregavano
Per me l’Eterno; e mi parea la voce
Non ignota.

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