< Pagina:Miranda (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

il libro d'enrico 93

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Miranda (Fogazzaro).djvu{{padleft:97|3|0]]


XII.


Delirare, oblïar, amare ancora!

205Ella sognava un genio alato e mesto,
Che la facesse piangere d’amore,
E sul seno immortale indi raccolta,
Se la traesse via pel cielo a volo,
Il perdono di Dio seco pregando.
{{R|210}Io }sognavo una donna che mi amasse
Senz’ali, senz’aureola, e morituro.
E, simili a sonnambuli, andavamo
L’un verso l’altro colle braccia tese;
Il primo tocco ne destò ambedue.
215Aperti gli occhi, mormorai: «perdoni»
Ella cennò del capo e ci partimmo.



    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.