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Ille terrarum mihi praeter omnes
Angulus ridet;

e ben comprendo come i figli di quel’avventurato paese nel farvi dopo lunga assenza ritorno si sentano sulle labbra que’ versi immortali che sì bene descrivono il santo amore della terra nativa:

  O da me più d’ogni altra amata e cara
  Più d’ogni altra gentil terra d’Arcadia,
  Che nel piè tocco, colla mente inchino:
  Se ne’ confini tuoi, madre gentile,
  Foss’io giunto a chiusi occhi, anco t’avrei
  Troppo ben conosciuta: così tosto
  M’è corso per le vene un certo amico
  Consentimento incognito e latente,
  Sì pien di tenerezza e di diletto,
  Che l’ha sentito in ogni fibra il sangue.


FINE

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