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anima sola. 129

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Il mio successo, è pur d’uopo riconoscerlo, lo devo a questa intensità di vita racchiusa, a questa partecipazione solitaria e gelosa di ciò che Amiel chiama con tanta efficacia il mistero. Fino dai primi passi sulla scena, avevo adottato per divisa il verso di un poeta ignoto e profondo:

Tous entendront ma voix, nul ne verra mes pleurs.

Invano il pubblico pettegolo e la critica superficiale hanno voluto scoprire la mia individualità nei diversi personaggi che rappresentavo; ho custodito bene il mio segreto, i miei sentimenti e le mie esperienze. Del resto non c’è nessuna esperienza umana che non si possa riassumere in due parole: ho sofferto, ho fatto soffrire.

Ma soffermatevi ancora, vi prego, al significato di quel bellissimo verso: “la mia voce sarà intesa da tutti e nessuno

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