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anima sola. 195

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Sì, esse mi comprendono, esse sole;
nella lor chioma profonda poso
lo sguardo come dentro un’infinita
serenità. Comprendono esse il dolore
dei cuori feriti a morte, comprendono!


E ascoltano. Lievi e dolci ascoltano
come coloro che tutti omai sanno
i grandiosi misteri dell’anima;
pietose, quali madri il lor pargoli,
mi accarezzano amorosamente.


O fronde, o rami, o verde, o deliziosa
pioggia d’odori, o sopratutto care
allo stanco mio cor ombre pudiche,
ecco, mi dono, m’abbandono, oblìo...
dolce è obliare nelle vostre braccia.


Sento che siete miei fratelli o vivi
alberi, o alberi quasi umani,
voi sentimento della creazione
non su basi granitiche saldi
ma nati e morituri come me!

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