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Come me nati tenerelli e buoni,
l’esili braccia tese verso il cielo;
battuti sempre dal vento e dall’uomo,
colle vostre giovani foglie strappate
e rinascenti sempre... come me!


Voi avete fremiti e baci, voi sentite!
Nelle lotte del cosmo, nei grigi
tramonti desolati e nelle bianche
albe d’ottobre, quando il cielo piange,
i vostri rami cadenti han lagrime.


E quando il mare terribile dorme
sul mucchio dei cadaveri ingoiati,
quando impassibili guardano i monti,
voi ululando con lunghi gemiti
rispondete ai dolori, o alberi!

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