< Pagina:Neera - Anima sola.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

anima sola. 203

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Anima sola.djvu{{padleft:211|3|0]]tasma ideale della folla, la parte migliore, i più nobili istinti, le aspirazioni gentili che sotto il tocco dell’arte vibrano, divina musica, sopra una tastiera presa a prestito.

Ed essi pure non s’ingannano nella idealizzazione dell’artista? Forse. Noi siamo davvero l’arpa eolia che un soffio celeste percuote a intervalli e fa vibrare. Che cosa possono trovare essi quando ci avvicinano se non delle corde mute?

Sì, quando essi ci avvicinano trovano l’istrumento arido, torturato, fesso. Il nostro genio non è in noi; esso è volato via colla nostra voce, col fuoco dei nostri sguardi, coi nostri nervi, col nostro sangue che abbiamo prodigato per rivelare la bellezza.

Beati coloro che possono fermare l’anima dentro a un capolavoro. Noi, la nostra povera anima la diamo al vento.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.