< Pagina:Neera - Anima sola.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

anima sola. 209

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Anima sola.djvu{{padleft:217|3|0]]

Ma forse che noi non camminiamo tutti i giorni, tutte le ore alla morte?

Io venivo un mattino d’aprile a raggiungervi in un paesaggio delizioso; odoravano per l’aria le primule in fiore, la gioia mi aspettava, ero felice, eppure dentro di me pensavo: Vado alla morte; su questi sassi che il piede sfiora leggero, portato dall’illusione, altri piedi non ancora nati ed altre illusioni passeranno calpestando le orme di coloro che sono passati prima di noi. Io le cerco sempre, queste orme, le interrogo con una curiosità sacra. Nulla di essi sopravisse dunque? Ma sì, vivono ancora le loro gioie e i loro dolori, vivono le loro ebbrezze, vivono le loro lagrime. Noi siamo loro, un po’ più malinconici. La tristezza che opprime i nostri cuori così giovani, così vivi, non è che l’ombra del loro rimpianti; noi sentiamo gra-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.