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anima sola. 211

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Qualsiasi nostra sensazione, piacere o dolore, si riallaccia al palpito unico dell’universo; noi non facciamo come l’asse della ruota che credesse per avventura di girare solo; noi sappiamo che intorno a noi, sopra e sotto di noi gira tutto un’ingranaggio di meraviglioso lavoro e noi partecipiamo tanto della polvere e del fango che si avvoltola sotto come della messe lussureggiante e dei floreali trionfi che salgono alla cima.

Per questo noi amiamo i morti. Nessuno di essi è perito o cancellato dalla nostra memoria. I grandi eroismi, i grandi ingegni si perpetuano, risorgono sotto un’altro nome. Chi credete che fosse Dante? Dante era Omero. E quando vedete sorridere il raggio della bellezza nel volto di una donna, pensate: Ecco Elena! Non in polvere cad-

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