< Pagina:Neera - Conchiglie, Roma, Voghera, 1905.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

e il vasaio 147

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Conchiglie, Roma, Voghera, 1905.djvu{{padleft:147|3|0]]

— E fattosi portare sotto il fico un tavolino, un calamaio e un foglio di carta, scrisse a un’amico:


«Ho trovata finalmente la pace. Comperai in questo paese una casetta, un uomo e un cane, e non so ancora bene quale dei tre mi appartenga maggiormente; perchè della casa io godo due sole camere e l’uomo e la bestia invece non mi abbandonano mai. Egli (l’uomo) fa la pulizia generale, frigge le uova, spazzola i mie abiti, va alla posta a prendere le mie lettere, ha cura che il mio calamaio non manchi mai d’inchiostro, insomma è il servitore più zelante che si possa desiderare; ma

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.