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— Scusate il viaggetto.... Io torno da Sesto di Monza.

Rise forte, tanto il contrasto le sembrava piccante.

Poi soggiunse:

— Ma e dove vai ora?

— A cercarmi un albergo.

— Non hai famiglia, parenti?

— Nessuno.

— Oh! ma allora vieni da me.

— Da te?...

— Sì, sì; figurati se ti voglio lasciare... la mia migliore amica! Andiamo, vieni a casa mia.

E la spingeva in carrozza, risolutamente, con quella sua grazia dominatrice di donna viziata, avvezza a fare quello che vuole, senza pensarci su molto.

— No, no, più tardi... ci rivedremo...

Così protestava l’amica, dolcemente, con voce tranquilla, poichè la scenetta si prolungava già troppo e il vetturino dava segno di impazienza.

Fu Sofia che la vinse.

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