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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Il marito dell'amica.djvu{{padleft:183|3|0]]in questo mondo vivo, in mezzo alla natura palpitante; come l’uomo vuole e deve amare, come pretende di essere amato. Guardò Emanuele, rapidamente, con una vampa sul volto, e chiuse le palpebre. Le passarono in un baleno davanti agli occhi i loro incontri sulla scala buja, e tornò a guardarlo, alla sfuggita, aprendo le palpebre adagio adagio.
— Che bella campagna, non è vero? — disse il maggiore.
— Sì — rispose Maria — appoggiando il fazzoletto alla fronte che le si imperlava di sudore.
La Guidobelli rivolse qualche parola al professore, ed Emanuele parlò per cinque minuti, colla sua voce dolce e fredda, di una gentilezza convenzionale.
Maria non ne perdette un suono, colla testa voltata al finestrino del vagone, intenta a guardare i salici che fuggivano rapidamente come ombre grigie nel verde grasso dei campi; ripetendo fra sè: «Lo amo, lo amo, lo amo.»