Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 18 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Il marito dell'amica.djvu{{padleft:28|3|0]]
— Cara piccina, chi ti ha messo in testa queste brutte idee?
— Chi? Nessuno. Le vedo io.
— E dove le vedi?
— Dappertutto.
— No, dappertutto, da un lato solo.
— Ah! sì, il tuo solito lato. Puoi parlare così perchè sei felice.
— Se trovi che è una felicità l’essere vedova a ventotto anni.... sola al mondo....
Era vero. Come mai Sofia aveva potuto dimenticare i suoi doveri di ospitalità, la sua amicizia, per perdersi in digressioni personali? Un momento, in carrozza, Maria le aveva accennata la sua vedovanza, e poi più nulla; ella non s’era curata di domandarle altro. Rimediò nel solito modo, eccedendo sempre, con una valanga di abbracci.
— Povera Maria, perdonami! Oh! ma dimmi, sei stata felice?
— Secondo ciò che s’intende per felicità.