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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Il marito dell'amica.djvu{{padleft:63|3|0]]
— Sì... secondo...
— Precisamente come a mio marito. Credo che potreste andar d’accordo voi due.
Guardò i biglietti, ai quali andava unito il programma: Mendelssohn, Chopin, Liszt... e passando rapidamente, com’era suo costume, da una cosa all’altra:
— E il disegno? Una volta disegnavi. Te ne occupi ancora?
— Era una delle mie distrazioni nella seconda solitudine che trovai in America.
— Anche là? — chiese Sofia guardandola in fondo agli occhi. — Mi racconterai tutto, non è vero?
Si volse bruscamente verso Emanuele.
— È stata molto infelice, sai? E non lo meritava.
Questa volta fu Emanuele che arrossi.
Sofia era andata a prendere una cartella di disegni, dove stavano raccolti in artistico disordine foglie d’ornato, studi di nasi e di mani e qualche paesaggio alla matita.