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— Ma tu che faresti, Trudchen? — domandò la fanciulla sollevando i suoi begli occhi celesti.

— Io? Io non ne ho mai avuti de’ cascamorti; ma se un uomo mi amasse sinceramente come vi ama il povero Hans non ne vorrei sapere d’altri.

— Ed io forse ne ho degli altri?

— Non so nulla; quel signore Nicolas Strübelmeyer che viene qui tutte le domeniche a portarvi un mazzo di fiori, e quell’imbrattacarte di Rinkelin che ha osato paragonarvi ad una stella, e chi ancora! Insomma, io dico che quando si ha la fortuna in casa non bisogna lasciarsela sfuggire.

Elisabet stimò che fosse meglio non aizzare la vecchia brontolona; senza rispondere asciugò gli occhi e mosse incontro ai suoi genitori che si presentavano per l’appunto sull’uscio del salotto.

Gretchen abbracciò la figlia intanto che Joseph colle mani dietro la schiena si era fermato a guardare il cordone, già sostegno della pipa famosa.

È d’uopo dire che il secondo sonnellino aveva maturato il dispiacere del borgomastro e se di notte, nel suo letto caldo, nel momento della digestione e della riparazione delle forze non gli

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