< Pagina:Neera - L'indomani.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 21 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - L'indomani.djvu{{padleft:32|3|0]]

Ma Alberto l’udì. Si sporse vivamente fuori della carrozza sbracciandosi verso due individui che costeggiavano la strada maestra. I due si levarono il cappello.

— Salite?

— No, grazie. Ben arrivato.

Nuovo saluto alla signora.

— Nessuna novità?

— Nessuna.

— A rivederci.

Terzo saluto.

— Ah! cari — esclamò Alberto abbandonandosi sui cuscini della vettura — quel capo ameno di Merelli, quel simpaticone di un farmacista!

Tanto per dire qualche cosa, per interessarsi anche lei a quello che interessava suo marito, Marta chiese:

— Sono tuoi amici?

— Merelli sì, Merelli fin dal ginnasio; abbiamo fatto la quarta e la quinta insieme. Fu lui che il giorno onomastico del professore... Ah! ma tu non sai, non sai, che bel matto!

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.