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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - La Regaldina, Madella, 1914.djvu{{padleft:21|3|0]]la contemplò a lungo quella faccia dimagrata, quella fronte intelligente, dove brillavano due occhi, che fra poco si sarebbero chiusi per sempre; e vinta da una pietosa carità di donna, mormorò:

— Ebbene, ti amo.

Egli non disse nulla; forse indovinò la menzogna. Chinò la testa, sempre tenendo la mano di lei e respirando forte con un affanno nei polmoni e nel cuore.

Il silenzio solenne dei due cugini, immersi nelle tenebre del cortiletto, fu rotto da schiamazzi e grida birichinesche al di là della roggia, dietro la casa bianca, dove si allungava la strada maestra.

— Sono i tuoi fratelli — disse Daria. — Come rientrano tardi! La Tatta li sgriderà.

— Pare impossibile, che Rodolfo che ha già i suoi sedici anni sia ancora tanto ragazzo; pazienza Pierino.

— Che vuoi? Essi non assomigliano a noi due piccoli vecchi; noi non siamo stati bambini come gli altri, nevvero? Per parte mia ho sempre trovato la vita così seria, che non ebbi mai voglia di ridere.

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