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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - La Regaldina, Madella, 1914.djvu{{padleft:67|3|0]]
Egli la ringraziò con un sorriso.
Avevano entrambi la medesima opinione su questo argomento. Consideravano i difetti dei loro simili dal lato vasto e ideale di una umanità sofferente; tutto ciò che era antipatia o rancore personale scompariva per essi; in ogni delinquente vedevano un infelice. Soli, librati al di sopra di un immondo formicolaio di passioni, essi colla generosità dei forti compativano e si sentivano felici della loro regione pura, come areonauti che vedono la terra lontana, smarrita fra le nebbie miasmatiche.
Su Matilde le parole della vecchia avevano fatta una impressione piacevole e stuzzicante.
Sdraiata in una seggioletta bassa, si mordeva le labbra, palpitando fortemente col seno. L’abito di lana chiara la disegnava in modo da parere nuda, accentuando la rotondità della spalla e l’alto del braccio che si mostrava intero nella sua morbida densità di donna giovane; la vita stretta prolungata con esagerazione aveva una lubrica apparenza di biscia distesa. Con un ginocchio accavallato sull’altro dondolava in alto il piedino coperto di calze rosse traforate e da una scarpa che portava nel posto della fibbia una piccola testa da serpente.
— Se fosse stata lei quella colomba... — do-