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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - La Regaldina, Madella, 1914.djvu{{padleft:83|3|0]]ni le sue carte; una macchia di inchiostro era caduta fresca fresca sul tappeto del tavolo; egli stracciò un pezzetto di carta assorbente e ne tolse la parte più grossa. Sembrava perfettamente tranquillo.

Disse alla domestica di non ispegnere la lucerna perchè tornava subito, essendo il dottore a due passi. Calcò il cappello in testa e uscì.

In fondo alla corte, la porticina del giardino era aperta, e sul sentiero bianco, battuto dalla luna un’ombra di uomo si allontanava strisciando contro la siepe; Matilde veniva avanti adagino, colla testa bassa.

— Matilde!

Ella si fermò di botto tentando nascondersi, ma il giovine la raggiunse e prendendola per un braccio ripetè:

— Matilde!

Non aveva voce; quel nome gli uscì strozzato dall’ugola. Lei fu più forte.

— Sei già tornato? chiese fingendo indifferenza.

— E tu dove sei stata?

— Lo vedi; in giardino.

— A quest’ora?

— Gusti!

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