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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Lydia.djvu{{padleft:236|3|0]] Divertirmi! — Ma la parola le morì sulle labbra. Si strinse tenacemente all’amica, raccomandandole di non dimenticarla; e per tutto quel giorno non volle veder nessuno, standosene chiusa in camera a ripassare i vecchi quaderni pieni di memorie e il giornaletto sul quale, per un intero inverno, aveva scritte le proprie impressioni.

Era invecchiato il giornaletto, nella sua copertina di velluto color oltremare; le cifre d’argento apparivano brune; i fiori secchi della prima pagina, appena urtati, caddero in polvere.

Non potè rammentarsi di chi erano quei fiori, né dove côlti, né perchè conservati.

— La pazzerella che fui! — pensò; e presa la penna scrisse in fondo, all’ultima pagina: “Il solco nero, corroso, irto di sassi, che il torrente scava sul dorso della montagna, era dapprima una verde china dove spuntavano i fiori.„

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