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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Lydia.djvu{{padleft:304|3|0]] dai capelli lunghi, dagli occhi di gazzella. Non avete mai sentito voi il desiderio di un mondo immateriale, di un amore fatto di sogni?

— No, non lo aveva mai sentito, ma non importa; capiva lo stesso, capiva tutto.

Egli continuò:

— Il desiderio dell’impossibile che ci strugge, che ci tormenta, che ci avvelena ogni gioia passata, e ci spinge febbrilmente avanti, sempre avanti....

Una frescura era scesa su di loro, mite, leggera come un velo di piccole perle; vaporava nell’aria un odore sano di terra bagnata.

— Piove — disse Lydia; e aperse l’ombrellino di merletti.

— Vi riparerà poco.

— Meglio che nulla.

— Siete di coloro che si accontentano del poco? — domandò Keptsky, togliendole l’ombrellino di mano, per reggerglielo.

Lydia non rispose. Con un movimento gra-

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