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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Lydia.djvu{{padleft:305|3|0]] zioso, pose la sua manina libera sul braccio di lui.
— Avete ragione — fece egli sorridendo, stringendola a sé — meglio che nulla....
— Vi ricordate di aver visto una incisione francese? il viale di un parco in una giornata grigia di inverno, un uomo col costume del secolo passato, col tricorno e i calzoni corti? una donna al suo braccio, delicata, coperta di pelliccie? L’uomo, con una mazzettina, tenta l’erba del sentiero; la donna a mezzo voltata verso un amorino di pietra, esclama: Pauvre amour! Ricordate?
— Mi pare. È una cosina sentimentale e triste, di quella tristezza vaporosa che piace alle donne, non alle donne come voi però.
— Mi conoscete così bene?
Egli la guardò senza rispondere.
Andavano di buon passo, ma la pioggia cresceva, l’ombrellino sembrava un cencio lavato. L’abito di Lydia, di finissima tela, le