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— Lo ripeto.

Intanto che Gigi Rambaldi, da uomo educato, snocciolava complimenti alla sua ballerina, ella lo guardava sottecchi, fingendo di voltare il capo per accomodarsi lo spallino dell’abito. Si era fatto così alto che non sapeva capacitarsene, mentre ella era rimasta piccina. E forte era. La teneva per la vita sollevandola come una piuma.

Un momento, nel ballare, la sua guancia abbrunita dal sole indiano aveva sfiorato la guancetta tonda di Lydia; ed a lei era venuta una tentazione matta di baciarlo rumorosamente, alla francese, col ganascino fra le dita. Ma lui era molto serio; sembrava anche distratto, e allora non parlava. Lydia invece aveva voglia di parlare.

— Si ricorda, a Belgirate, quante corse sul lago, per i boschi, in montagna? Quanto giuocare all’altalena o al volante? Si ricorda?

— Eh! sicuro.

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