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il male. 145

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Nel sogno.djvu{{padleft:159|3|0]] l’asceta non si muoveva nemmeno, paralizzato nella intensità della sensazione mistica.


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— Chi siete? che volete da me?

Aveva tentato di rizzarsi in piedi, ma per l’estrema debolezza vacillava, e sarebbe caduto se il forte braccio del montanaro non lo avesse prontamente sorretto.

Era il fratello del pastore, colui, che venuto un giorno a dare la triste novella, ritornava, col cuore diviso fra la pietà e la speranza.

— Padre, permettete che anch’io vi chiami così, poichè la volontà di Dio mi manda in un simil giorno; ben altro era lo scopo della mia venuta!

L’accento, il gesto, erano quelli di un

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