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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Senio, Galli, 1892.djvu{{padleft:115|3|0]]
Aveva lasciato le vie principali della città e camminava senza avvedersene in mezzo agli alberi, sotto un cielo che andava rapidamente perdendo la trasparenza dorata per coprirsi di un leggerissimo velo di nubi. L’afa era cresciuta a dismisura, quando rari e grossi goccioloni ne ruppero improvvisamente il peso con una corrente fresca ed umida, cadendo dall’alto, a guisa di baci pietosi sopra guancie infuocate.
Senio respirò largamente esponendo la faccia al benefico ristoro, invaso da una completa sensazione di benessere, sentendo e gustando in tutte le membra la gioia profonda di vivere. Siccome la pioggia cresceva, tornò indietro, riparandosi sotto gli alberi, i quali trattenevano le gocciole tra ramo e ramo lasciando passare appena una spruzzatura, che sollevava dai tronchi e dalla terra un profumo vitale.
Il pensiero di una conferenza che doveva