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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Senio, Galli, 1892.djvu{{padleft:82|3|0]] accorrevano sui suoi passi, genuflettendosi, pregando, implorando; hanno rimesso a lustro, a furia di sbaciucchiarlo, tutto il pavimento della chiesa; si sono coperti di medagliette e di reliquie, e poi? Peggio di prima. Via nei campi a rubare erba e legna, su pei fienili a commettere le loro brutture, nelle osterie a prendere le solite sbornie, finché venga un altro frate a lavarli da tutte codeste macchie, a metterli in istato di tornare da capo. Potrebbero essere più ignoranti? Potrebbero essere più cretini?

— Spero — interruppe Senio ridendo — che non avrai la pretesa di rifare il mondo.

— Pur troppo! — esclamò Corinna, lasciando cadere le braccia.

E il dolore di questa impotenza le si dipinse sul volto, vivo, profondo, con tutto il suo entusiasmo per la causa dell’umanità che soffre, con la sua sete di giustizia e di verità, col suo ardente palpito d’amore.

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