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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Senio, Galli, 1892.djvu{{padleft:93|3|0]] nere. Ella ne stòcco un ramoscello e me lo offerse dicendomi: Vi piace?»

Un’espressione di durezza scese sul suo volto; nello zaffiro trasparente delle sue pupille parve ondeggiasse un velo.

— Sono belli questi piccoli fiori — riprese Dina con timidezza.

— Belli — ripetè Senio automaticamente, intanto che il suo pugno dischiuso lasciava cadere a terra i petali bianchi.

E come se il suo spirito già lontano fosse affatto staccato dal corpo, egli rimase immobile e muto ai piedi del muricciolo.

Senza poter intendere nulla di quanto avveniva nell’animo del suo amico, Dina si sentì presa da un* indicibile malinconia, come se fosse stata abbandonata sola in un bosco. Capiva che Senio le sfuggiva, che non era più con lei, e questa sensazione nuovissima le stringeva il cuore sino a soffocarla.

— Io mi ricordo anche quando sei andato

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