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— Allora si capisce!

— Ma no, non è una ragione. Tanto può scrivermi da Milano come da Parma.

— Se è andato per affari...

— Sicuro. Ha tutti quei progetti in mente...

Passò un prete alto, ben vestito, colle calze pavonazze e le scarpe lucide ornate di grosse fibbie d’argento. La pretora urtò col gomito Teresina, sussurrando:

— È Monsignore.

La fanciulla gli volse uno sguardo indifferente.

Di lì a poco incontrarono la signora Luzzi, con un cappellino bizzarro, fatto di stoffa d’oro.

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