< Pagina:Neera - Teresa.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 63 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Neera - Teresa.djvu{{padleft:69|3|0]]

Era sempre rimasta nel negozio, calma, fedele, sembrando ignorare le numerose scappatelle del consorte, aggiunte ad una relazione antica che lo teneva quasi sempre fuori di casa. Aveva avuto sedici o diciassette figli, ma non conosceva l’amore, non era stata amata mai. Allattava o era incinta continuamente, assorta in queste cure, non sentendo la mancanza dell’amore, illusa o paga nelle apparenze di esso. Così si era trovata coi capelli bianchi; e dopo aver allevati tanti figli, sola, perchè quasi tutti le erano morti e i pochi superstiti avevano cercato fortuna lontano. Rimase sola, dietro il banco; sempre tranquilla, colle belle braccia statuarie posate in grembo; finchè, gli acciacchi del marito reclamando assiduamente la sua presenza, aveva dovuto rinunciare anche al negozio.

Ora conduceva seco Teresina, e la sua bontà passiva di donna linfatica compiacevasi nella gioia della fanciulla, come un intorno placido alla propria giovinezza, alla giovinezza ch’ella aveva perduta senza ebbrezza e senza rimpianti. La guardava cogli occhi mansueti, seguendone i movimenti e la casta espressione del sorriso, e le grazie inconscie della persona, fino a sentirsene intenerita.

Appena sedici anni!

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.