< Pagina:Negri - Fatalità, 1895.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Nenia materna 97

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Fatalità, 1895.djvu{{padleft:119|3|0]]

....Pur, quando a la mia fronte austera e smorta
Tacitamente, o madre mia, tu miri,
Come in amare ricordanze assorta,
  32Poi, timida, sospiri;

Di lontane memorie una dolcezza,
Di battiti segreti un’armonia,
Mi spinge a ricercar la tua carezza
  36Appassionata e pia.

Ne la penombra dell’ora quïeta.
Sotto il tuo caro sguardo, a te vicina,
Madre, vorrei scordar che son poeta,
  40E ritornar bambina.

Vorrei sentirle ancor le nenie lente
Che un dì, chinata su tranquilla cuna,
Calma ne l’ampia oscurità dormente,
  44Fidavi a l’aura bruna:

E ribaciando la tua fronte bianca,
Che tristezza d’amor tutta scolora,
Fra le tue braccia, come bimba stanca,
  48Addormentarmi ancora.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.