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134 l’incontro

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Le solitarie,1917.djvu{{padleft:140|3|0]] mandava sangue e marcia, minacciando la cancrena.

Ma non aveva mai trovato un uomo che volesse sposarla?... Cos’è al mondo una donna che non sappia nemmeno trovarsi un uomo?... Ahimè!... Quella gracile flguretta miserella, nè operaia, nè signorina, non tentava alcuno. Orlatrice di scarpe, cravattaia, guantaia o tessitrice, mille volte meglio!... Un facchino dai muscoli bronzei, o un macchinista dall’allegra faccia color fuliggine se la sarebbe forse sposata; e l’avrebbe resa madre di molti figlioli, senza pensare al poi.

Ella, invece, possedeva la licenza tecnica. Cianfrugliava in francese. Occupava un impiego. Che ironia, che tristezza!... L’impiego non metteva un soldo nella sua tasca, non la liberava dalla schiavitù familiare, non avrebbe più potuto esser tenuto da lei, se avesse preso marito: non faceva che spostarla, inaridendola come un terreno senz’acqua.

E ammalata d’aridità lo era al punto che i genitori e i colleghi d’ufficio le eran divenuti estranei, il loro contatto fastidioso come lo stridere della penna sui foglietti delle ricevute,

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