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202 | confessioni |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Le solitarie,1917.djvu{{padleft:208|3|0]] vatica: dopo, è corrotta: è simile ad un viso imporporato dal belletto, ammorbidito dalle creme, mascherato del sorriso che si porta in società.
— Questo vi piace?... Non è aprile, questo?...
Mi pose sotto gli occhi un prato visto dall’alto, cosparso di margheritine delle quali non era visibile che la corolla, aggruppate come le costellazioni nel cielo. Pareva che il cielo fosse disceso in terra, o vi si specchiasse cangiando colore. Vidi con la fantasia una camera di giovinetta tappezzata così, con finestre spalancate su campi e praterie, continuanti all’aperto la fresca bellezza del nido virgineo.
E poi, certi rametti di citiso, leggerissime piogge d’oro; e certe corolle gentilmente recline di mirtillo selvatico, trasformate in lampadette elettriche; e certi fiori di male erbacce, che, spogli d’una metà dei petali e con le interne fìlamenta allo scoperto, non sembravan più fiori, ma grossi insetti....
In ogni segno, intensità: e un’ansia sottile di spingerlo oltre la natural forma per rendere il misterioso ritmo collegante la vita vegetale con quella degli uomini, degli animali, degli astri.