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STORIA DI UNA TACITURNA.

Caterina fece la sua comparsa nel mondo assai discretamente, senza cagionar troppe sofferenze a sua madre, una piccola donna un po’ gobba che aveva paura di tutto: del temporale, dei topi, delle stanze buie, della serva e del marito. Fu messa a balia presso una contadinotta della Bassa Lombardia, tozza e robusta, la quale, quando le toccava andare ai lavori dei campi, legava la piccoletta nella culla, dicendole: sta quiètta, rattin; e la piccoletta se ne stava davvero tranquillissima per ore ed ore, succhiandosi un ditino, cogli occhi chiusi.

A quattr’anni aveva già imparato che, quando il babbo (grave e saputissimo ragioniere imbottito di cifre) era tornato a casa dagli uf-

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