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260 “mater admirabilis„

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È di ritorno due ore dopo. Che mai ha potuto fare, per la città, tutto questo tempo?... La sciarpa nera a frange le nasconde quasi la faccia: quando la toglie, scopre una misera maschera di vecchiaia e di disfacimento. Gli occhi incassati, di un grigio d’acqua sporca, rossi agli orli, non vedono più. Hanno fissato qualcosa che li ha resi ciechi.

La buona vicina comprende, e non osa parlare in presenza del bambino: vorrebbe mandarlo in cortile con qualche pretesto; ma il piccoletto s’è aggrappato alle gambe di Assunta, e grida:

— Nonna, nonna, me li hai portati, i cioccolatini?...

Sì, glieli ha portati, la nonna. Cerca, cerca penosamente in tasca il cartoccetto, fin che lo trova; e il bimbo, senza neppure dir grazie, raggiante di gioia fugge in un angolo, per allineare davanti a sè i suoi tesori: rosso, verde, argento. La bandiera.... — Viva l’Italia!... —

Allora soltanto le due donne possono guardarsi in faccia. Le labbra di Assunta dise-

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