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il denaro 299

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Avevan creduto di portarlo via; ed era rimasto là, allo stesso posto.

Gli operai che andavano e venivano gli passavan sopra coi piedi, senza vederlo, senza sentirlo; ma c’era: le sue molecole aderivano alla densità dell’atmosfera, al roteante fremito delle cinghie, all’animata materia delle macchine: e la voce dell’opificio altro non era che la voce di Anna: — Vera, Veretta, Veronetta!...

E tristi e soavi parole andava ripetendo la morta, vigile sempre e inconsolabile nella sua passione materna, alla fanciulla che tardi ne comprendeva il lungo, umile sacrificio:

— Figlia, figlia, anche tu qui?... Non è colpa mia so non giunsi in tempo.

Ordigno perfezionato per produrre solide stoffe multicolori, ordigno perfezionato per scrivere meccanicamente lettere di commercio, non significavan forse la stessa quotidiana necessità, per l’una, per l’altra: guadagnarsi da vivere?... I tasti beffardi e chiacchierini sui quali le dita di Veronetta avevan così bene imparato a scandere la tarantella avrebbero, davvero, logorato ne’ tessuti più saldi, tolto al suo naturale destino l’organi-

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