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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Le solitarie,1917.djvu{{padleft:338|3|0]] lui parve voler penetrare, quasi non esistessero le barriere della materia. Fausto se la schiacciò tutta sul petto, le ferì la bocca con un bacio imperioso, la tenne come egli voleva, fanciulla e donna, col suo passato e il suo presente costretti in un fascio di fibre e di vene, offerto all’amore. Ed entrambi desiderarono di essere eterni, per essere sempre avvinti.
FINE.
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