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52 la promessa

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Le solitarie,1917.djvu{{padleft:58|3|0]] d’attesa, un vibrare d’attesa: come se a quel paese di ferro fosse impossibile esistere senza lo strepito, l’ansimo delle macchine in moto.

Grigiastri vapori passavano e ripassavano sul sole, difformandosi, sciogliendosi, ricomponendosi, mutando l’aspetto della montagna e del torrente secondo l’alterna vicenda dell’ombra e della luce.

E Fresia disse, per la decima volta:

— Te ne vai, proprio?...

E Marco, per la decima volta, rispose:

— Il bastimento leva l’àncora giovedì venturo, da Genova.

Gli umidi occhi canini della fanciulla s’invetrarono in un’espressione di smarrimento.

— Siamo in dodici, di queste parti. Viene anche Gianni di Fontanella e Paolo della Guercia: sai, il fuochista della Fabbrica Nuova. Ma tu credi forse che io vada in America per rimanervi un miserabile operaio, come qui?... Nemmen per sogno. Le mie classi le ho fatte, e ho seguito tre corsi di scuola serale. Non so l’inglese; ma lo imparerò. Tutto sta nel cominciar con qualche affare da nulla, in piccolo. Poi.... lascia fare a me. Ogni giorno le

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