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70 anima bianca

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Le solitarie,1917.djvu{{padleft:76|3|0]] trici. Quanto alla storia, ella non aveva mai saputo chiaramente distinguere Alboino da Teodorico, Pipino da Carlomagno, la Marchesana di Mantova da Caterina Riario-Sforza. Erano morti e sepolti, tutti coloro, Dio li abbia in gloria!... A che scopo farli rivivere per lei, che pensava a ben altro?...

Verso la fine del terzo anno di corso, il cervello di Rosanna si sarebbe potuto paragonare ad un caldaione in cui andasse ribollendo il più inverosimile guazzabuglio di cognizioni, a dispetto del senso comune. Ma che importava?...

Ella non voleva che questo: tornare, ad ogni costo, maestra al suo villaggio, dove già il posto l’attendeva. Maestra dei piccini della prima classe elementare: non sognava diversa fortuna. Nella timida e goffa campagnola, zimbello delle normaliste di stile moderno, ma sana come il fieno e fresca come le margherite dei prati, ardeva il puro spirito religioso della maestra rurale. Nel semplice cuore ella custodiva ignuda ed intatta la vocazione, portandola in sè come un inestimabile bene che nessuno, che nulla, fuor della morte, avrebbe potuto toglierle.

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