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72 | anima bianca |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Le solitarie,1917.djvu{{padleft:78|3|0]] sua, che i fanciulli bevevano a bocca aperta, immobili sotto il fascino di quegli occhi d’aria, di quella voce d’aria.
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Ma la scuola di Rosanna non finiva alle tre del pomeriggio. Senza padre, senza madre, sola, ella si sentiva portata dal cuore a viver la vita de’ suoi piccini. Paoluccio De-Giuli, lo zoppetto dal furbo musino di scoiattolo, tornava spesse volte a casa con un’ombra di febbriciattola: via, dunque, in grembiale, in capelli — quei bei capelli color di ramo, troppo pesanti!... — su pei sassi di via de’ Monaci dietro la chiesa, fino alla casupola dove la madre, giallognola, arcigna, sdentata a trent’anni, si lasciava indurre da lei a mettere il bimbo a letto, a fargli ingollare una pillola di chinino. La sorella maggiore di Marco Friggi, della Cascina Rossa, era alla vigilia delle nozze, e si cuciva il corredo da sè: ed ecco la maestra in cammino, con tele, pizzi, modelli di biancheria, fra magri campi di grano, tristi canali, boschi di