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anima bianca | 73 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Le solitarie,1917.djvu{{padleft:79|3|0]] frassini e di querce. La Cascina Rossa pareva isolata dal mondo, fra sterpeto e fiume. Il Ticino, rapido, azzurro e violento, mangiava e rimangiava le rive frananti di color d’ocra. Silenzio selvaggio: solitudine d’acque: solitudine di foreste. Ma ella non temeva di nulla. Era di quella terra, ne conosceva ogni albero, ogni macchia. Che avrebbe potuto accaderle?...
E il buon Mazzoni aveva la nonna paralitica; e Pietro Sabbia, tardo e cocciuto, non sarebbe certo riuscito a risolver da solo il problema....
Così Rosanna si componeva, per la propria vita, un’armonia di maternità paziente e vigile; che, ignara degli spasimi fisici, non conosceva se non le dolcezze, le trepidanze, gli orgogli dello spirito. E di ciò era paga; e le sue giornate non avrebber potuto essere più colme.
Amiche, non ne aveva. Le altre maestre del paese, dei vicini villaggi?... Niente, niente. Legate al loro lavoro dalla catena di ferro della necessità. Ma spostate, tutte, o quasi.
Chi sa perchè nelle campagne la maestrina è, il più delle volte, una spostata?...