< Pagina:Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Luigi Majno 107

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:113|3|0]] spice migliore dell’Uomo Giusto per eccellenza.

Nel suo discorso Luigi Majno fu grande. Discorso che neutrale doveva essere, in paese ancor neutrale; ma l’indignata coscienza vi rosseggiava in ferite sgorganti sangue e spasimo. Vampe salivano, ruggendo, dalle sobrie e contenute parole: sobrietà tagliente, costrizione tormentosa che serrava l’assemblea in una cerchia di ferro.

In quell’ora, nel cuore di quegli uomini, si fissò, più che il presentimento, la certezza che l’Italia sarebbe entrata in guerra accanto al Belgio; e fu per quella voce.

Ma Luigi Majno era già minato dall’interno male: già verso di lui veniva la morte, con la dolcezza del suo silenzio.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.