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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:154|3|0]] litico-sociale e della guerra, sfiondavan d’impeto nel discorso la sua salda preparazione morale, la sua impavida tempra, la sua convinzione di ferro, il suo sacrifizio già consacrato nella volontà e nel tempo.

Venne il luglio del 1917; e Roberto, finito il secondo anno di studi all’Istituto Nautico, fu alpino. Volontario alpino; e pazzo per la gioia di esserlo.

Aveva scelto quell’arma per la certezza di non esser mai imboscato, nemmeno contro la propria volontà.

Entrò nel 6.º reggimento. Rise a sè stesso, da quel fanciullo che era, quando ebbe la divisa grigio-verde, la penna d’aquila al feltro e il saccapane.

Venne subito mandato a Caprino Veronese, con le reclute, per l’istruzione militare: subito rivelò le intrinseche qualità del soldato d’elezio-

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