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Roberto Sarfatti e i divini fanciulli 151

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:157|3|0]] nario. Sa che cosa vuole, sa dove va. Incarna un’idea, rappresenta una superiorità, sta alle porte dell’indipendenza con la sicurezza di difenderle sino alla morte e più in là della morte. Un vasto cielo sopra di lui. Dietro di lui, incorniciandolo nella duplice fiamma nera, due cipressi, — alti candelabri. In essi la profezia è segnata, il fato è scritto; ma tale è l’armonia del quadro, che la figura del giovinetto vi canta dentro, come nella religiosa bellezza di un salmo.

Andò la madre nel novembre ad abbracciare il figliuolo a Caprino, avanti ch’egli partisse per le prime linee. Pochissimo egli parlò, come sempre; ma le si stringeva accanto, appassionatamente. «Mamma cara, mamma bella.» Oh, tanto più alto di lei!... Oh, così bambino e così uomo!...

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