Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
160 | orazioni |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:166|3|0]] boccheggiar nel sangue, e il suo volto è rimasto impassibile e il suo cuore di bronzo: così è la guerra.
Potrebbe dire e dire — e tace: — senza rimorso e senza orgoglio, perchè sa d’aver compiuto nulla più di quel che s’era prefisso come dovere, e che domani andrà a compiere il resto.
Riparte la sera del ventisei.
Nebbia asfissiante, oscurità di pozzo, senso di soffocazione: tutta la famiglia lo accompagna al treno di tradotta.
Ognuno cerca di mantenersi calmo; ma vi sono onde di presentimento che a un dato istante sommergono il cuore.
Ora e non più.
La piccola sorella è la sola che non riesca a frenare l’angoscia: s’aggrappa alle spalle del suo maggiore, piange,