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Alessandrina Ravizza | 57 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:63|3|0]] ciati in furia dai paesi in armi, si riversavano sulle terre della patria, in treni merci, in carri bestiame, in un tormento canicolare di fuga. Bambini morivan per via, donne si sgravavano nei vagoni, mandre umane arrivavano sudicie, mute, inebetite, sperse: e i mariti non ritrovavano più le mogli, e le madri smarrivano i figli.
La guerra!... Vi era dunque nel mondo un male che Alessandrina Ravizza non poteva nè impedire, nè guarire?...
L’unica ragione che ella aveva data alla propria esistenza le si sbriciolava fra le mani, diveniva un mucchietto di cenere: fratellanza, uguaglianza, pietà, amore fra gli uomini, sforzi della scienza, serenità del lavoro, audacie dell’industria, sacrifici