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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Negri - Orazioni, Treves, Milano, 1918.djvu{{padleft:68|3|0]] noi il sacrifizio volontario, la tenacia combattente, l’ottimismo vincitore, l’umanità che è senza numero, ma che in un sol cuore può essere contenuta.
Ed ognuno che porti impresso il segno della sua grazia, parlerà con lei, per conforto, nel segreto dell’anima, rivolgendole questa preghiera:
«Madre, fa che sempre, nella mia miseria, io possa discernere e soccorrere chi è più misero di me.
«Madre, fa che non mi manchi mai l’energia di vincere il mio male, per atroce che esso sia; e che dalla vittoria sopra me stesso sappia estrarre il farmaco che guarisca il dolore altrui.
«Madre, aiutami a dare, e fa ch’io non senta e non invochi altra gioia;